Come potrebbero cambiare le nostre abitudini con l’introduzione di una plastic tax
In questi giorni sentiamo spesso parlare di manovre legislative che prevedono l’introduzione di una plastic tax a partire dal 2020. In quanto materiale inquinante per l’ambiente, l’ipotesi di tassare la plastica trova origine nella proposta di bilancio comunitario per il periodo 2021-2027. L’idea dell’Unione Europea è quella di far applicare un tributo nazionale di 80 centesimi per ogni chilogrammo di plastica contenuto in imballaggi non riciclati. La volontà espressa dalla Commissione Europea ha ottenuto l’appoggio di tutti gli Stati membri durante la discussione sul bilancio.
Effetti della tassa sulla plastica in Italia
La proposta di tassare la plastica è stata inclusa nel Documento programmatico di bilancio presentato dal governo italiano. Con o senza modifiche, questa entrerà in vigore nel prossimo anno se mantenuta all’interno della manovra che verrà prossimamente approvata. Col fine ultimo di promuovere la sostenibilità dell’ambiente, l’ipotesi è quella di introdurre “un’imposta sugli imballaggi di plastica con decorrenza dal 1° giugno 2020, in misura di 1 euro per chilogrammo di materia plastica”. L’entrata in vigore della plastic tax riguarderà tutti i prodotti in plastica classificati come “manufatti con singolo impiego che hanno o sono destinati ad avere funzione di contenimento, protezione, manipolazione o consegna di merci o di prodotti alimentari”.
Una delle conseguenze di questa manovra potrebbe essere l’aumento del prezzo dei prodotti colpiti dalla nuova tassa. Questo per i costi di produzione più alti che dovranno sostenere le aziende che operano nel settore della plastica. L’aumento del costo delle bottiglie di acqua minerale ne è un esempio: si stima che, con l’introduzione della nuova tassa sulla plastica, il prezzo delle bottiglie aumenterà mediamente del 9,45 per cento. In poche parole, 4 centesimi in più a bottiglia a prescindere dalla marca, dal distributore o dal periodo di acquisto. Numeri non da poco visto che in Italia si continuano ad utilizzate ogni anno circa 8 miliardi di bottiglie di plastica, nonostante la necessità di cambiare le nostre abitudini a favore della sostenibilità e della tutela dell’ambiente.
Possibili incentivi previsti per consumatori ed aziende
In questi giorni, il governo italiano sta studiando possibili bonus e detrazioni volti a favorire il passaggio ad un economia circolare. La manovra potrebbe comprendere infatti incentivi per le aziende del settore delle plastiche che decideranno di produrre in alternativa materiali biodegradabili e compostabili. Tra le proposte di modifica vi è anche quella di introdurre una detrazione per chi installa filtri per l’acqua: fino a 1.000 euro per privati e famiglie e 5.000 euro per bar e ristoranti. Anche alberghi e strutture ricettive potrebbero ottenere degli ecobonus se riconosciuti come imprese eco-sostenibili. In molti hanno sottolineato la volontà di trovare soluzioni volte a favorire un’economia più pulita. Tutto il mondo sta andando in questa direzione. Limitando l’uso smisurato della plastica monouso anche l’Italia potrebbe dare un forte segnale per migliorare l’ambiente e il nostro futuro.