L’inquinamento atmosferico: un killer invisibile
Nel 2019 la Giornata Mondiale dell’Ambiente ha incentrato la sua attenzione sull’inquinamento atmosferico, promuovendo la diffusione di aree che rispettino gli standard minimi di sicurezza. L’inquinamento può essere un vero e proprio killer invisibile. Infatti, anche se non ce ne accorgiamo direttamente, una parte consistente della popolazione mondiale vive in zone industriali in cui la qualità dell’aria è inferiore ai limiti fissati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Quasi la totalità della popolazione respira aria compromessa
A livello mondiale, nove persone su dieci vivono in zone caratterizzate dall’inquinamento atmosferico. Secondo recenti indagini, il superamento dei limiti di sicurezza fissati dall’OMG dipendono perlopiù da:
- trasporti (14% delle emissioni di gas serra);
- industria (21%);
- attività agricole (24%).
Cento anni di scarichi industriali e di inquinamento mediante l’immissione incontrollata di gas serra nell’atmosfera, oltre a mezzo secolo di consumismo di massa, hanno ormai cambiato in negativo l’ambiente in cui viviamo.
Una giornata per cambiare le nostre abitudini
Quello che può fare ciascuno di noi per rendere più vivibile il pianeta e migliorare l’aria che respiriamo è di fondamentale importanza, ma non basterà se non agiamo in fretta. Piccole azioni intraprese a tutela dell’ambiente sono un buon compromesso per il nostro futuro e per salvaguardare l’ambiente. Il mondo non è stato sempre così, dove e come viviamo oggi sono il risultato delle convinzioni e delle abitudini che in questi anni abbiamo assunto.
Per esempio, molti pensano che l’acqua minerale in bottiglia sia la soluzione più sicura per bere acqua controllata e di qualità. Questa abitudine, molto diffusa tra gli italiani, non implica solo l’acquisto di un bene primario per l’uomo ma anche la produzione, il trasporto e lo smaltimento della bottiglia, quasi sempre di plastica.
Queste fasi compromettono decisamente l’ambiente in cui viviamo. In Italia, nell’arco di un anno viene emesso quasi un milione di tonnellate di anidride carbonica per la produzione dell’acqua in bottiglia. Inoltre, dal suo consumo deriva un miliardo di metri cubi di plastica da smaltire. Non aspettiamo che sia troppo tardi, soltanto cambiando le nostre abitudini possiamo cambiare il mondo!