È possibile limitare il proprio impatto ambientale dai piccoli gesti della quotidianità
Che il nostro Pianeta stia vivendo la peggior crisi ambientale mai affrontata è ormai un dato di fatto, ma quello che sembra sconcertare di più è il poco interesse per tutti quei Paesi e regioni del mondo che ne stanno pagando lo scotto, in forma grave.
Non solo i cambiamenti climatici, ma anche lo smaltimento dei rifiuti e, in particolar modo, delle plastiche e microplastiche, sta generando danni all’ecosistema e alle popolazioni di territori come il Congo.
Una realtà drammatica che, finché non viene a bussare alla nostra porta, sembra così distante da noi, eppure proprio noi, nel nostro piccolo contribuiamo a fomentarla. Ma non è detto che debba continuare a essere così.
Bastano, infatti, pochi e semplici accorgimenti (da trasformare in abitudine) per limitare il nostro impatto ambientale nella vita di tutti i giorni.
Fiume di plastica in Congo
Forse, quanto successo nella Repubblica Democratica del Congo è l’esempio più significativo di quel che ci aspetta, se non ci adoperiamo il prima possibile per consentire uno smaltimento della plastica e delle microplastiche. Gli abitanti di questo bellissimo e un tempo incontaminato luogo si sono svegliati trovando uno dei fiumi più importanti del territorio, il Mososo, completamente ricoperto di plastica e spazzatura.
Una coltre così fitta che non galleggiava, bensì creava una vera e propria passerella su cui poter anche riuscire a camminare. Un accumulo che ha avuto inizi nei primi anni del 2000 e che ha subito un significativo aumento nell’ultimo decennio.
Ed ecco che improvvisamente, un fiume che permetteva agli abitanti di procurare acqua potabile, fare il bucato, lavarsi e giocare, adesso è diventato una discarica a cielo aperto, tanto da spingere gli abitanti del Congo ad atti di protesta e denuncia contro le grandi aziende e le industrie che hanno accelerato questo drammatico epilogo.
Ma purtroppo nemmeno noi siamo innocenti.
Perché è di vitale importanza ridurre l’utilizzo di plastica nella vita quotidiana?
La plastica è stata un’ invenzione meravigliosa all’epoca: versatile ed economica, poteva sostituire al meglio quasi ogni materiale. Solo troppo tardi abbiamo capito quanto male facesse al nostro pianeta. Basti pensare che occorrono ben 450 anni perché una bottiglia di plastica venga smaltita completamente. Il problema diventa ancora più serio se la plastica non è più visibile e si deposita anche nel cibo che mangiamo e nell’acqua che beviamo: si tratta delle tanto discusse microplastiche.
I materiali plastici non si dissolvono completamente e si disperdono negli oceani e nei terreni, ambienti in cui vivono gli animali di cui ci nutriamo come pesci e animali da allevamento. Un circolo vizioso che purtroppo è difficile da rompere, in quanto la plastica è presente in moltissimi prodotti d’uso quotidiano, anche nei vestiti che indossiamo e che poi, durante il lavaggio in lavatrice, disperdono microplastiche che finiscono sempre in mare.
Sembra un labirinto e verrebbe voglia di arrendersi a un inesorabile destino, ma la soluzione esiste e piano piano nel nostro piccolo, potremmo limitarne l’accumulo e la diffusione.
Ridurre l’accumulo delle microplastiche con gli erogatori d’acqua
Una delle soluzioni che possiamo adottare nella quotidianità è quella di montare nella nostra casa o anche nella nostra azienda, perché no, degli erogatori d’acqua.
Ne esistono di tantissime tipologie e sono utili per la depurazione e il filtraggio dell’acqua che consumiamo giornalmente, sia a uso alimentare che non.
Si tratta di una soluzione plastic free che garantisce un ritorno su lungo termine, in quanto i vantaggi sono davvero molti sia per l’ambiente, ma anche per le persone che decidono di montarne uno.
Una scelta ecologica e sostenibile quella degli erogatori d’acqua, che ci permette, nel nostro piccolo, di contribuire ad arrestare il problema delle microplastiche nel mondo. In fondo, è un vantaggio per il pianeta e per noi che su questo mondo ci viviamo.