L’acqua è un bene primario assoluto, un elemento essenziale per assicurare il corretto svolgimento della vita in ambito domestico. Maggiori sono i comfort dei quali si riesce a circondare la famiglia, migliore sarà di conseguenza la qualità della vita nell’appartamento. Assicurarsi acqua di qualità da bere e per cucinare è un passaggio clou per un corretto stile di vita e per avere un surplus di benessere. In merito alle modalità per raggiungere questi importanti obiettivi sarà utile fare una distinzione tra dispositivi per il miglioramento della qualità dell’acqua, come gli erogatori e gli addolcitori, soffermandosi sul perché i primi siano perfetti da installare nella propria casa.
Addolcitori per ridurre la durezza dell’acqua
Quando si parla di addolcitori a scambio ionico il riferimento è a tutti quegli apparecchi chiamati a intervenire in presenza di acqua dura con calcare. Come funziona? In pratica l’addolcitore sfrutta la capacità di scambiare gli ioni tipica di speciali resine che sono dette cationiche. L’acqua passa attraverso queste ultime, cosicché i sali di magnesio e calcio si trasformino infine in sali di sodio. Ecco spiegato il motivo per cui si parla di acqua ‘addolcita’, quando questa arriva in uscita. Naturalmente, a lungo andare, un simile processo conduce all’esaurimento del potere di scambio delle resine cationiche: occorre procedere alla relativa rigenerazione con cloruro di sodio. Questa fase è automatica ma è comunque richiesta la periodica integrazione del sale nel contenitore deputato allo scopo.
Come avviene la rigenerazione delle resine
La soluzione di salamoia – formata da cloruro di sodio – viene prelevata dall’impianto per rigenerare le resine, tramite un processo inverso: grazie al passaggio della salamoia esse si ricaricano del sodio scambiato. Occorre fare una valutazione soggettiva in relazione all’effettivo consumo nel quotidiano di acqua, che potrebbe risultare in base alle necessità di coppia o della famiglia intermittente o regolare. Sarà possibile scegliere di utilizzare una valvola automatica per effettuare le rigenerazioni in base al tempo o al volume (scegliendo giorno e ora per effettuarle). L’uso dell’addolcitore è legato al miglioramento dell’acqua usata per la parte termosanitaria dell’abitazione: viene eliminato il calcare da rubinetti e caldaie inoltre si possono scongiurare eventuali aloni su piani di lavoro d’acciaio.
Erogatori per purificare l’acqua: stop agli sprechi
Sono molti i vantaggi pratici che si possono intercettare installando un erogatore d’acqua in casa. Stiamo parlando di apparecchi realizzati ricorrendo a tecnologia made in Italy, provvisti di un sistema ‘chip card’ in grado di effettuare l’autodiagnosi e il controllo vita del filtro. Inoltre sono plastic free e strizzano l’occhio all’ambiente. Grazie a loro si riduce il consumo di bottiglie in plastica: una sfida epocale dedicata soprattutto alle nuove generazioni.
Tipi di filtraggio degli erogatori di acqua
Microfiltrazione dell’acqua
Se desideriamo acqua di qualità in casa, per bere o finalità alimentari, dobbiamo affidarci agli erogatori. In questi dispositivi il sistema di filtraggio avviene per mezzo di cartucce filtranti ad azione meccanica. L’acqua, passando attraverso una maglia con fori di una determinata dimensione, viene depurata di tutti gli elementi con grandezza superiore ai fori della cartuccia. Più piccoli sono i fori di passaggio e migliore sarà la filtrazione.
Nella microfiltrazione – uno dei metodi di separazione che permette di avere acqua di alta qualità – il grado di filtrazione degli elementi è nell’ordine dei micron. Gli erogatori d’acqua a microfiltrazione utilizzano membrane microporose in grado di non far passare tutte quelle particelle, batteriche ed inquinanti, con dimensioni comprese tra 0,2-0,5 micron. Queste membrane possono essere composte da polimeri di origine naturale, materiale sintetico o ceramico.
Membrane ad osmosi inversa
Abbiamo accennato al processo di microfiltrazione ma sarà utile soffermarsi anche su quello di osmosi inversa. Questa utilizza il fenomeno della separazione dei sali dall’acqua ma con funzione – appunto – inversa. Tale processo consente di depurare l’acqua da sali in essa disciolti, batteri e sostanze inquinanti, mediante l’utilizzo di una pompa ad alta pressione e di una membrana semipermeabile. Nel dettaglio, viene applicata una pressione superiore a quella osmotica, in modo da ottenere un flusso inverso che passa attraverso la membrana, in grado poi di separare acqua ed elementi eventualmente presenti.
Gli erogatori domestici ad osmosi inversa utilizzano membrane che permettono di abbattere la presenza di sostanze nell’acqua del 97%: l’acqua risulta dunque depurata in maniera perfetta. Inoltre, un sistema ad osmosi inversa consente di ottenere la concentrazione di minerali che più desidera, in quanto può essere regolato in base alle esigenze dell’utilizzatore finale.
In entrambi i casi, i vantaggi di installare un erogatore a casa propria riguardano, oltre alla sfera del rispetto ambientale, anche la praticità nell’approvvigionamento e la sicurezza di poter sempre bere o cucinare con un’acqua dalle ottime caratteristiche organolettiche e alla giusta temperatura.