L’UE in guerra contro l’inquinamento
Lo scorso marzo il Parlamento europeo ha approvato una serie di misure che impongono agli Stati membri un maggiore impegno nella lotta all’inquinamento. Dopo le manifestazioni che hanno segnato il 2019, l’UE si impegna così in prima persona nella tutela dell’ambiente. Il principio della manovra europea è quello di sanzionare tutti i soggetti che non rispetteranno le disposizioni anti-inquinamento.
Vietata la plastica monouso entro il 2021
Entro il 2021 saranno vietati gli oggetti di plastica monouso. Attraverso la normativa anti-plastica il legislatore europeo si auspica una riduzione dell’inquinamento marino, con la notevolmente riduzione dei costi pari a quelli che ne derivano dall’utilizzo di questi oggetti nell’arco di un decennio.
Con 560 voti favorevoli in sede di Parlamento, non sarà più possibile né vendere e né commercializzare gli oggetti realizzati in plastica monouso che hanno un impatto negativo importante sui nostri mari e sulle nostre spiagge. Verranno così progressivamente banditi una serie di oggetti che oggigiorno vengono utilizzati quotidianamente da tutti noi. In particolare, il divieto riguarda:
- posate in plastica
- piatti in plastica
- cannucce
- bastoncini dei palloncini
- bastoncini cotonati
- palette per miscelare caffè e cocktail
- sacchetti di plastica osso-degradabili
- contenitori per alimenti in polistirolo espanso
- contenitori per alimenti dei fast food
L’Italia e l’adozione di manovre anti-plastica
Sotto questo aspetto, l’Italia si è sempre dimostrata pronta ed in prima fila nell’attuazione di misure per preservare l’ambiente. Già all’inizio dell’anno 2019 è stata vietata la vendita di cotton fioc non biodegradabili e compostabili, cioè col bastoncino in plastica. Inoltre i produttori dovranno indicare nelle confezioni le regole per un corretto smaltimento. Un Paese quindi all’avanguardia per quanto riguarda la lotta all’inquinamento da plastica, anche in virtù delle precedenti disposizioni che bandirono nel 2011 i sacchetti della spesa non biodegradabili e nel 2018 i sacchetti per l’ortofrutta.
A detta di molti, anche con l’adozione delle ultime disposizioni europee, vengono lasciate irrisolte tutte le problematiche che derivano dall’utilizzo di altri oggetti in plastica usa-e-getta, come: flaconi, tubetti, spugne e confezioni per cibi in formato busta. Per fortuna, recentemente, molte amministrazioni locali italiane stanno adottando misure in ottica plastic-free, andando ad arginare le provvisorie carenze della manovra prevista a livello europeo.
Che fine faranno le bottiglie di plastica?
Chi inquina paga! In linea con questa logica, saranno previste sanzioni anche per coloro che non rispettano le disposizioni europee in materia di utilizzo di un altro oggetto di uso comune ed altamente inquinante: la bottiglia di plastica. Il testo legislativo stabilisce anche altri obiettivi per preservare l’ambiente. Entro 10 anni, dovrà essere raccolto separatamente il 90% delle bottiglie di plastica utilizzate. Mentre, entro il 2025 il 25% delle bottiglie di plastica (e il 30% entro il 2030) dovrà essere realizzato con materiale riciclato.
Con l’obiettivo di imporre l’uso di materiali diversi e di semplice riutilizzo, la direttiva approvata riguarda complessivamente quasi la totalità dell’inquinamento marino provocato dalla plastica. Oltre a contribuire alla morte di molti animali, detriti di plastiche sono oggi ritrovati in pesci e molluschi ed è grazie a queste manovre che materiali resistenti al tempo non influiranno più nella catena alimentare.